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Meglio soli o (mal)accompagnati?

Personalmente, noto che mi sento meglio quando alterno tempi da sola a tempi in compagnia, e che invece mi sento peggio quando uno dei due prevale.
Nella vita di tutti i giorni, ho poco tempo per stare da sola, per cui quello è il tipo di tempo di cui sento più la mancanza.
Però non aspiro ad essere un'eremita. Ho bisogno di alternare le due condizioni per trovare un mio equilibrio.

Parlando poi delle relazioni di coppia, sono stata per molti anni accompagnata, oltre venti, e al momento non desidero un'altra relazione "tradizionale", con una persona sempre presente nella quotidianità, sarà perché appunto ho bisogno di stare anche da sola e attualmente ho pochissimo tempo per farlo, oppure perché la mia idea di relazione si è modificata negli anni e per ora è diventata così...
Fra l'altro, in tutti questi anni di relazioni, sempre molto intense e con infiniti discorsi approfonditi su tutto, mi chiedo come mai non abbiamo mai parlato del male di vivere.
A volte si è parlato del senso della vita, ma in un'ottica più di ricerca filosofica che di manifestazione di malessere esistenziale.
Forse dire a una persona che si sente che tutto sia inutile, è un po' come dirle che anche la sua presenza lo sia, per cui "non sta bene" farlo. E forse comunque quando si è innamorati di qualcuno, l'innamoramento fa un po' da lente rosa che colora di un qualche colore lo sfondo che altrimenti sarebbe trasparente, vuoto, aggiunge un minimo di materia, di sostanza, un substrato vitale, una sottile rete colorata che impedisce di cadere nel nulla.

Nothing really matters to me - Anyway the wind blows